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Newsletter di martedì 30 luglio 2024
Sommario
Diritto allo studio, dopo la pausa estiva pronti a nuove sfide. Le parole del Presidente Sciretti

Gent.mi,

l'ultima newsletter del mese di luglio ci accompagna alla pausa estiva affrontando molte tematiche che sono al centro della nostra agenda e che continueranno ad essere fondamentali anche nei mesi a venire. 

L'estate, come sappiamo, è un momento cruciale per i nostri servizi visto che sono aperti i bandi per le borse di studio e residenzialità del prossimo anno accademico. Da anni noi enti del diritto allo studio ci troviamo a confrontarci con una platea di studenti e studentesse sempre più ampia e con nuovi e mutati bisogni. 

Il ministro Anna Maria Bernini ha avuto più volte modo di osservare nei suoi interventi pubblici come il diritto allo studio sia una priorità di questo governo. E infatti per l'Anno Accademico 2024/25 il Mur in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, a seguito della variazione media annua dell’indice Istat, ha stabilito un aumento degli importi minimi delle borse di studio e dei livelli massimi di Isee e Ispe per accedere ai benefici. 

Non meno importante è la questione dell'housing universitario per rispondere alle esigenze degli studenti di posti letto nelle nostre città che abbiano prezzi sostenibili per i fuori sede. Le risorse del Pnrr di sicuro rappresentano una importante spinta per nuove strutture residenziali, consapevoli di un numero di richieste che non è facile soddisfare nelle attuali condizioni. 

Abbiamo davanti a noi, dunque, una stagione importante da affrontare con la consapevolezza che i temi del diritto allo studio sono fondamentali per sostenere le giovani generazioni che rappresentano il futuro del nostro Paese. 

A chi in questi giorni di agosto si prenderà un po' di riposo auguro buone vacanze pronti a rivederci a settembre per proseguire il nostro impegno per tutti gli studenti e studentesse.

Pubblicati i bandi per ottenere le borse di studio, tante opportunità per gli studenti

Sono stati pubblicati, sui siti dei vari enti, i relativi bandi di concorso per richiedere la borsa di studio (e altre agevolazioni) per l’anno accademico 2024/2025. Grazie all’investimento di 1.200.000.000 euro effettuato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, una pioggia di finanziamenti verrà distribuita nelle varie regioni italiane da investire nella distribuzione delle borse di studio. 

L’erogazione e gestione delle borse di studio è il principale strumento, in mano agli enti, organismi e università territoriali che si occupano di diritto allo studio, per fornire agli studenti un concreto supporto nel proseguimento del percorso di studi. Una grande opportunità per permettere ai capaci e meritevoli, seppur privi di mezzi, di potersi istruire e formare grazie al sostegno socio- economico fornito dagli enti dsu che, oltre alla borsa di studio, offrono servizi pensati per rispondere alle esigenze maggiormente richieste dai giovani. Si tratta, infatti, come sottolineato dal Presidente di ANDISU, Alessandro Ciro Sciretti, di un vero e proprio investimento record nel campo delle borse di studio e di un intervento unico, per quanto riguarda il campo della gestione delle residenze, tale da essere stato definito “l’intervento più importante di sempre”. 

Gli enti dsu, in queste settimane, stanno pubblicando sui propri siti gli avvisi relativi ai bandi di concorso per l’assegnazione delle borse di studio e posti alloggio presso le residenze universitarie messe a disposizione e gestite dagli organismi. All’interno degli avvisi, oltre a essere specificati i vari requisiti richiesti e le modalità e tempistiche di presentazione delle domande, gli organismi mettono a disposizione contatti telefonici e indirizzi email per permettere agli studenti di avanzare ogni dubbio e domanda e rispondere, in maniera puntuale, a ogni tipologia di richiesta. 

La Borsa di Studio costituisce l’intervento diretto fondamentale del Diritto allo Studio Universitario in attuazione dell’art. 34 della Costituzione. 

La Borsa di Studio è erogata agli studenti iscritti all'Università o a Istituzioni per l’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica con sede in Italia per il conseguimento del primo titolo per ciascun livello di studio, nonché a corsi di dottorato di ricerca e alle scuole di specializzazione ad eccezione di quelli dell’area medica di cui al D.L.gs. 17/8/1999 n. 368.

La borsa viene concessa a seguito di requisiti di merito (il numero di crediti conseguiti ogni anno accademico) e in base a requisiti di reddito (reddito ISEE o ISPE). 

Ogni anno il bando di concorso definisci i limiti di reddito entro i quali può essere presentata la domanda e specificati i criteri di valutazione per la stipulazione della graduatoria definitiva.

 

Gli studenti idonei alla borsa di studio (studenti che avendo i requisiti presentano domanda di borsa di studio) hanno diritto all’esonero dal pagamento delle tasse dovute all’Università o alle Istituzioni AFAM e della tassa regionale per il diritto allo Studio Universitario.

Anche quest’anno ANDISU - e tutti gli enti associati a livello territoriale-  garantisce una rete di supporto efficiente e puntuale, una risposta concreta al caro affitti e, in generale, all’innalzamento del costo della vita, continuando a garantire alla comunità studentesca un aiuto valido che si inserisce, però, in un sistema che prevede ulteriori attività di promozione allo studio portate avanti dall’Associazione. Dall’attenzione verso il sostegno psicologico, alla promozione di iniziative sportive e culturali, con uno sguardo sempre puntato all’innovazione e all’internazionalizzazione dei servizi offerti. 

L’impegno di ANDISU negli anni sta crescendo nella direzione di non offrire solo un mero, seppur prezioso, aiuto economico rivolto a chi ha un ISEE basso, ma garantire una serie di opportunità sociali e culturali a tutti gli studenti che, al termine del ciclo di studi, si inseriranno nel mondo del lavoro, in modo da contribuire anche allo sviluppo socio economico futuro del nostro paese. 

Di seguito l’elenco degli enti e organismi territoriali ad aver pubblicato il bando: 

 





 

In Piemonte 600 nuovi posti letto nei prossimi anni grazie al Bando 338 del Mur

Sono state pubblicate nel mese di giugno le gare d'appalto per tre nuove residenze universitarie che Edisu Piemonte realizzerà grazie al bando ministeriale legato alla Legge 338, che prevede il cofinanziamento del Mur, per la creazione di nuove strutture abitative destinate a studenti e studentesse universitari.

Le tre residenze sorgeranno a Torino, in via Vanchiglia 4-6, a Grugliasco, nell'ex ospedale psichiatrico infantile Villa Azzurra, e a Novara, negli spazi dell'ex Centro Sociale, per un totale di 630 nuovi posti letto. Gli interventi consentiranno inoltre la riqualifica di aree ed immobili dismessi, che saranno ristrutturati nell'ottica dell'efficientamento energetico, abbattendo eventuali barriere architettoniche e ampliando l'offerta di servizi rivolti alla cittadinanza. 

Edisu Piemonte, quale capofila di una task force che aveva visto la collaborazione degli Atenei piemontesi, di Regione Piemonte e delle amministrazioni locali nel maggio 2022 aveva partecipato al V bando della Legge 338/2000: lo scorso novembre tre progetti sono stati selezionati tra i vincitori. Il costo complessivo per la realizzazione delle nuove residenze ammonta a circa 71.385.000 euro con un contributo da parte del MUR di circa 47.000.000 euro, con cospicui finanziamenti anche da parte di Regione Piemonte e di Edisu e con significativi contributi da parte degli Atenei piemontesi.

Le gare per l'assegnazione della progettazione esecutiva e dei lavori, trattandosi di appalto integrato, sono state pubblicate sulla Gazzetta Europea nel mese di giugno 2024 e prevedono l'aggiudicazione e la firma del contratto entro fine ottobre. I soggetti aggiudicatari dovranno redigere il progetto esecutivo che dovrà essere validato da Edisu Piemonte. Si prevede l'avvio dei lavori nella primavera del 2025 e la consegna delle residenze nel 2027.

“Quella della residenzialità universitaria è uno dei principali temi con cui il mondo del diritto allo studio e, più in generale, il nostro sistema economico-sociale si deve rapportare in questi anni. Il Piemonte è diventato molto attrattivo, visto la qualità dei suoi Atenei, e altrettanto deve essere l'offerta di servizi rivolta agli studenti. Tra qualche anno avremo dunque a disposizione oltre seicento posti letto in più, sia in città da sempre universitarie come Torino, sia in un polo che si sta consolidando e sta crescendo come Novara” ha affermato il presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti. 

“Si tratta di un importante contributo alla residenzialità universitaria piemontese che interessa più territori differenti. I progetti presentati da EDISU sono risultati tra i primi in graduatoria anche perché, oltre al rilevante aumento dell'offerta abitativa per studentesse e studenti, consentono di riqualificare importanti complessi immobiliari, oggi fatiscenti o in condizioni di degrado, restituendoli ai rispettivi territori - con prevedibili positive ricadute sul tessuto sociale ed economico - in una nuova versione di alta qualità architettonica rispettando peraltro basilari criteri di sostenibilità ambientale e di efficientamento energetico” ha commentato il direttore generale di Edisu Piemonte Marco Caselgrandi.

 

Piemonte, sempre più immatricolati alle università. Ma serve far conoscere di più il diritto allo studio

Il Piemonte sempre più regione universitaria. Lo confermano i dati del rapporto Ires, l'Istituto di ricerche economico-sociali per il Piemonte, che nella sua relazione annuale ha osservato come la regione vanti un numero di immatricolati alle università superiore alla media nazionale: il 67 per cento dei diplomati piemontesi prosegue gli studi contro il 65 per cento del resto d'Italia. 

Nell'anno accademico 2023/24 il numero di studenti e studentesse che hanno scelto di immatricolarsi in un ateneo del Piemonte ha superato le 22mila unità, con un aumento negli ultimi dieci anni del 25 per cento, ben più delle altre regioni del Nord. 

Nel complesso gli iscritti ad un corso universitario sono 135 mila e a cui si aggiungono 5800 studenti dell'Alta formazione artistica e musicale e i 2100 frequentanti i corsi degli Istituti Tecnici Superiori: per una popolazione studentesca di oltre 140 mila unità. Come si legge nel rapporto Ires:  “La crescita del sistema universitario piemontese si deve alla capacità degli atenei di trattenere sul territorio regionale più dell'80 per cento dei piemontesi che si iscrive all'università e di attrarre studenti da altre regioni italiane e dall'estero. Da oltre un decennio il numero degli immatricolati agli atenei del Piemonte residenti in altre regioni supera quello degli immatricolati piemontesi che scelgono di studiare altrove”.

Una crescita del sistema universitario a cui è ovviamente corrisposto un maggiore impegno del mondo del diritto allo studio per soddisfare le crescenti richieste di borse di studio e residenzialità degli studenti e studentesse. Nell'Anno Accademico 2022/23 infatti la spesa per le borse di studio sostenuta da Edisu Piemonte è quasi raddoppiata: da 50 milioni nel 2021/22 a 80 milioni del 2022/23 fino ai 100 milioni dello scorso anno, cifra che si prevede uguale anche per il nuovo bando pubblicato nei giorni scorsi. Parallelamente, grazie anche alle risorse del Pnrr, sono cresciuti gli importi per le borse. 

Tra i principali problemi riscontrati da Ires sui temi del diritto allo studio, invece, vi è il fatto che i benefici offerti sono ancora poco conosciuti tra gli studenti piemontesi o che scelgono il Piemonte per la loro formazione universitaria: tanto che un'ampia percentuale di iscritti al primo anno, pur in possesso dei requisiti per beneficiare della borsa di studio, non ne fa richiesta. Da un'indagine su un campione di 6500 studenti e studentesse dell'ultimo anno delle scuole secondarie di II grado è emerso che, come si legge nel documento di Ires, “sebbene il 95% degli studenti affermi di sapere che si può ottenere una borsa di studio in caso di iscrizione all'università, solo il 3 per cento indica correttamente la modalità per richiederla e il 6 per cento conosce i requisiti per beneficiarne”. 

Ragione per cui Edisu Piemonte in questi anni sta attivamente lavorando per accrescere le occasioni di promozione del mondo del diritto allo studio tra i giovani della scuole secondarie, attraverso iniziative, eventi, protocolli di intesa con Enti come l'Ufficio scolastico regionale e collaborazioni con i singoli istituti scolastici per raccontare a tutti e tutte le opportunità offerte a chi sceglie di studiare in Piemonte. 




 

UniBs, un’Università sempre più internazionale

Nell’ottica di ampliare le opportunità di diritto allo studio, molti organismi preposti all’attività proseguono il lavoro di condivisione e confronto con le altre realtà europee dsu sugli strumenti da attuare ed eventuali partnership da avviare.

Fra gli enti che stanno portando avanti vari progetti internazionali con uno sguardo attento all’innovazione c’è l’Università degli Studi di Brescia.

Nei mesi di giugno e luglio l’Università è stata protagonista di due importanti iniziative dallo sguardo internazionale.

Dal 17 al 21 giugno una rappresentanza dell’UniBs è volata in Transilvania all’Università di Brasov  per partecipare all’UNITA Week, l’evento semestrale di gestione del Progetto e di decision-making dell’alleanza UNITA. L’alleanza è composta da 12 Atenei che si trovano nelle regioni montane, tutte unite dall’uso delle lingue romanze. L'Alleanza conta complessivamente 250.000 studenti e 21.000 membri del personale. L’obiettivo dell’UNITA è confrontarsi fra associazioni e sviluppare, insieme, un’Università Europea, composta dalle professionalità ed esperienze provenienti dai vari paesi UE.

Nel corso della settimana si sono infatti susseguiti percorsi di apprendimento personalizzati e multilingue, con un focus sul miglioramento del campus digitale, infrastrutture di ricerca, mobilità internazionale e innovazione regionale.

Fra gli obiettivi dell’UNITA c’è anche quello di creare in prospettiva una vera Federazione di Università, trasformando la realtà già in essere e ampliando di fatto la sinergia e il dialogo fra le varie realtà che si occupano e interagiscono con gli studenti. Obiettivo sicuramente più vicino grazie ai finanziamenti ottenuti fino al 2027 in seguito alla domanda presentata alla Commissione Europea. Nello specifico l’Università degli Studi di Brescia disporrà di fondi per oltre 1.232.417 euro per continuare e consolidare le azioni già intraprese e raggiungere nuovi e più ambiziosi obiettivi nella fase di consolidamento di questo strategico progetto internazionale.

 "E' motivo di orgoglio e di crescita per l'Università degli Studi di Brescia essere partner a pieno titolo dell'alleanza UNITA – ha dichiarato sulla questione il Rettore Prof. Francesco Castelli –. UNITA Universitas Montium, l'Alleanza di Università Europee, ci offre la straordinaria opportunità di operare nello spazio europeo dell'istruzione superiore e di contribuire a rivoluzionare la qualità e la competitività dell'istruzione superiore europea".

Un’attenzione a quelli che sono i settori più innovativi dello sviluppo è stata rivolta invece con un altro progetto che vede sempre protagonista l’Università. Nell'ambito del programma “Innovation Grants 2023” di Climate Change AI (CCAI), che assegna fondi per supportare progetti che utilizzano l'intelligenza artificiale (IA) e il machine learning per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, uno dei progetti finanziati è proprio quello realizzato dall’Università degli Studi di Brescia. 

Il CCAI mette in rete migliaia di stakeholder nei settori accademico, privato e pubblico attraverso eventi di networking e condivisione della conoscenza, rapporti politici internazionali e programmi di sovvenzioni globali multimilionari. Per UniBS partecipare quindi al programma non vuol dire unicamente mettersi in gioco con un progetto innovativo che utilizza l’IA per scopi sostenibili, ma anche far conoscere il proprio impegno nel campo della gestione e salvaguardia dell’ambiente a livello internazionale e gli studi in tema di tecnologia e innovazione portati avanti.

Partecipare ai programmi del CCAI vuol dire di fatto entrare in rete, creare nuove connessioni e spunti di riflessione, così come partecipare ai convegni europei. Uscire dall’ottica dell’Università del territorio per aprirsi e diventare di fatto un’Università internazionale, inserita in un contesto aperto e in un dialogo europeo sugli strumenti e soluzioni più innovative in ambito tecnologico in continua evoluzione. Strumenti che hanno un beneficio non solo in termini di ampliamento delle competenze didattiche ma anche, nel lungo periodo, per migliorare concretamente le condizioni di vita delle nuove generazioni.

Il team di progetto selezionato dal CCAI è infatti composto dai Professori Ivan Serina e Roberto Ranzi dell'Università degli Studi di Brescia che collaborano insieme ai Professori Ngo Le An dell'Università di Thuy Loi e Toan Trinh dell'Università della California Davis. Un team internazionale dove le skills messe in campo dall’Università degli Studi di Brescia avranno la possibilità di mettersi in gioco. 

 

Italia chiama Europa, il futuro degli studentati al 2030

Un convegno per parlare dello sviluppo dello student housing, alla luce del bando pubblicato dal MUR che pone l’obiettivo di realizzare 60mila nuovi posti alloggio entro il 2026, aprendosi anche al settore privato. 

L’evento è stato organizzato a Milano da Scenari Immobiliari con la collaborazione di Re.Uni per presentare a una platea di stakeholder composta da gestori privati delle residenze universitarie, Dirigenti del Ministero dell’Università e della Ricerca e rappresentanti del mondo del diritto allo studio il rapporto “Lo student housing da mercato di nicchia a comparto maturo”. 

A partecipare all’incontro per condividere riflessioni sulle opportunità e sul cambiamento del settore delle residenze universitarie è stata anche ANDISU, con il Presidente Alessandro Ciro Sciretti che ha tenuto un intervento nel corso di un panel dedicato.

L’incontro si è tenuto presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, situata in Viale Pasubio, 5, giovedì 11 luglio scorso. 

A presentare il rapporto sull’housing universitario è stata Erica Gerosa, Project Manager di Scenari Immobiliari. Al suo intervento è seguito un panel dove sono intervenuti i tre principali player del settore: Camplus, CampusX e Joivy.

Successivamente si è passati alla discussione del bando del MUR che prevede, grazie a un finanziamento con fondi PNRR di ben 1,2 miliardi di euro, l’obiettivo di realizzare in due anni ben 60mila nuovi posti alloggio. 

Dopo l’intervento dell’ex Presidente di ANDISU e oggi Dirigente del MUR, Alessio Pontillo, a prendere la parola è stato il Presidente di ANDISU, Alessandro Ciro Sciretti, 

che ha sottolineato gli obiettivi posti dal bando PNRR e come rendere più efficace la collaborazione fra enti dsu, il Ministero ma anche con soggetti privati quali gli operatori del settore residenziale. 

Nel discorso, il Presidente Sciretti ha sottolineato l’importanza di allargare la platea dei beneficiari ai servizi di diritto allo studio anche alla cosiddetta classe media e non solo agli studenti con ISEE più basso in quanto anche i primi, purchè capaci e meritevoli (come sancito dall’art.34 della Costituzione), possono riscontrare difficoltà nel proseguire gli studi nelle città universitarie dati gli alti prezzi degli affitti. Ben vengano quindi tutte le misure atte a calmierare i costi di affitto. 

Il bando del Ministero prevede infatti che il 30% del finanziamento sia destinato agli organismi del diritto allo studio e la restante percentuale dovrà rispettare il costo di mercato. Come sottolineato da Sciretti:

Abbiamo lavorato molto con il Ministero per le condizioni che sono alla base di questo bando che rappresenta il più importante intervento di sempre sul tema delle residenze. Rappresenta quindi un elemento straordinario e come tale bisogna riflettere sul futuro e su come cambiare l’approccio alla residenzialità. Il bando introduce per la prima volta uno strumento che tende a calmierare i prezzi, strumento utile per la cosiddetta fascia media degli studenti. Fino a oggi infatti i servizi dsu si riferivano soprattutto a coloro con ISEE basso, ma vanno tenuti in considerazione nella platea dei capaci e meritevoli anche a chi ha un reddito familiare un po’ più alto. Questo bando può aprire scenari futuri interessanti. Attraverso uno strumento di finanziamento pubblico ci si va a rivolgere non solo ai beneficiari come gli studenti universitari ma a una platea di stakeholder interessati”. 

ANDISU si sta impegnando inoltre a sensibilizzare sull’opportunità di finanziare tutti gli organismi di diritto allo studio, anche quelle realtà territoriali più piccole, per non perdere l’occasione di avere quel 30% dei posti previsti dal bando. 

L’incontro, conclusosi in tarda mattinata, ha rappresentato quindi un’occasione di confronto su come affrontare, fra stakeholder, i prossimi passi per rispondere alla domanda crescente di posti letto avanzata dagli studenti fuorisede, sfruttando le opportunità del PNRR e delle sinergie fra privati.