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Newsletter di giovedì 02 novembre 2023
Sommario
Diritto allo studio universitario, Alessandro Ciro Sciretti eletto presidente di ANDISU al termine del Consiglio Nazionale, a Cesena

Questa mattina, a Cesena, durante il Consiglio Nazionale tenuto presso l’Aula magna del Campus universitario è avvenuta l’elezione di Alessandro Ciro Sciretti che ricoprirà la carica di presidente dell’Associazione Nazionale degli Organismi del Diritto allo Studio italiano.

Alessandro Ciro Sciretti, presidente di Edisu Piemonte, è anche vicepresidente di ECStA (European Council For Student Affairs), rappresentando l’Italia nel dibattito e nella condivisione del diritto allo studio in Europa.

I rappresentanti del diritto allo studio di tutte le regioni italiane si erano riuniti il giorno precedente a Urbino per discutere di residenzialità universitaria, riflettendo sui nuovi modelli di gestione e le sfide e i costi da sostenere per garantire un futuro certo.

Oltre ai vertici degli organismi regionali del diritto allo studio universitario hanno preso la parola anche i rappresentanti degli studenti delle università, delle accademie di belle arti e dei conservatori di musica; è intervenuto ai lavori anche il dirigente del Ministero dell'Università Giuseppe William Rossi, per fare il punto sui fondi stanziati per i posti letto e per le borse di studio per gli idonei non beneficiari.

Il neo presidente, Alessandro Ciro Sciretti, nel cogliere la nuova sfida, ha dichiarato: “Il diritto allo studio universitario italiano, all’avanguardia a livello europeo, deve proseguire sulla sua strada di rinnovamento per stare al passo coi tempi e sostenere lo sviluppo del sistema universitario nazionale. Ringrazio gli organismi associati per la fiducia. Lavoreremo in modo unitario, nell’interesse delle studentesse e degli studenti e dell’intero sistema accademico, per far crescere il nostro Paese attraverso il supporto costante all’alta formazione, rendendo sempre più reale il diritto sancito dall’art. 34 della nostra Costituzione. Abbiamo tante questioni imminenti da affrontare – ha concluso il neo-presidente dell'Andisu - e sono certo che operando in forma trasversale, con tutte le regioni associate, non si potrà che portare risultati concreti per la collettività”.

 

Alessandro Ciro Sciretti sostituisce Alessio Pontillo che aveva terminato il mandato lo scorso luglio, lasciando la reggenza temporanea alla vicepresidente Patrizia Mondin.

Diritto allo studio, il confronto a Cesena fra organismi dsu, studenti e MUR

Le criticità legate alla gestione delle residenze, le borse di studio e diritto alla salute psicofisica

 

Il PNRR è stata un’occasione sprecata per le borse di studio? Quali sono i modelli abitativi che stanno prendendo più piede? Quali sono le sfide del mondo del diritto allo studio e gli aiuti concreti che vengono dall’Europa o dal Governo?

Si è tenuto a Cesena, presso il Campus Universitario, il Consiglio Nazionale di ANDISU che ha visto la partecipazione degli enti del diritto allo studio e i rappresentanti degli studenti CNSU (anche dei Conservatori e delle Accademie). Il Ministero, presente con il dirigente Giuseppe William Rossi del MUR, ha promesso dotazioni aggiuntive che dovrebbero consentire di evitare il fenomeno degli studenti idonei non assegnatari di borsa di studio. I rappresentanti degli studenti hanno parlato, invece, della necessità del confronto costante con i giovani per capire le vere esigenze presenti e le criticità ancora da risolvere.

Diritto allo studio e connessione con gli altri diritti costituzionali

Dopo l’introduzione del Consiglio svolto dalla vice-presidente Patrizia Mondin, sulle sfide presenti al mondo dell’università e del mondo del diritto allo studio, è intervenuto

Giovanni Molari, magnifico rettore dell’Unibo che fra l’altro ha detto: “Il diritto allo studio è una delle questioni più rilevanti nell’agenda universitaria italiana. Le disuguaglianze economiche rendono difficile l’accesso agli studi, insieme alla crisi demografica e ai problemi abitativi che mettono in crisi tutte le città universitarie, contro il mercato selvaggio degli affitti e dei privati che alzano il costo medio delle locazioni studentesche. Il diritto allo studio è un diritto costituzionale e vede una convergenza di più diritti (all’abitazione, alla mobilità, all’orientamento agli studi). Il ruolo di ANDISU diventa, di conseguenza, sempre più fondamentale. Gli enti del dsu sono un osservatorio sugli Atenei italiani e possono condividere le esperienze fruttuose sul mondo del diritto allo studio. Indispensabile quindi il dialogo fra Università e ANDISU”.

Il professore Massimo Cicognani, del Campus di Cesena che ha ospitato l’evento, ha dichiarato: “Noi siamo un esempio, in Italia, di Atenei multicampus. Questo è un luogo simbolo delle ferite che nel mese di maggio sono state inflitte al nostro territorio. Durante gli studi universitari ho usufruito io stesso di un aiuto economico e ritengo che il compito del mondo del dsu sia un compito essenziale che concretizza ciò che viene scritto nella Costituzione: il diritto di ricevere una formazione.”

 

Regione Emilia Romagna aumenta la spesa per le borse di studio

Presente anche l’assessore della Regione Emilia Romagna alla scuola, all’Università e all’Agenda Digitale, Paola Salomoni, che ha dato alcuni numeri legati al diritto allo studio nella regione: “La spesa per le borse di studio nel 2020-2021 è stata di 97,3 milioni in Emilia Romagna, la spesa dello scorso anno era di 135, 2 milioni e la spesa che ipotizziamo in questo anno è di circa 145 milioni. Dall’insediamento della Giunta avvenuta tre anni fa la spesa del diritto allo studio nella nostra Regione è aumentata. L’obiettivo è quello di non avere idonei non beneficiari. Laddove cresce il numero di studenti che hanno bisogno del supporto al diritto allo studio, il sostegno diventa per le Regioni ancora più impegnativo. Chiediamo quindi al Governo nazionale una grande attenzione e un impegno maggiore”.

 

MUR: 17 milioni di euro fra le Regioni per gli idonei non beneficiari

C’è stato poi l’intervento di Giuseppe William Rossi, dirigente del MUR: “Il Ministero vuole ringraziare tutti gli enti del diritto allo studio che danno concreta attuazione ai concetti costituzionali con dedizione e impegno. C’è un rapporto di proficua collaborazione con ANDISU e negli ultimi due anni il rapporto si è intensificato. Il tavolo dei LEP è stato ricostituito nella primavera del 2022 e si stanno ultimando i lavori per portare al Ministero delle risposte attuative che, da troppo tempo, stiamo aspettando. Sappiamo che il target è stato superato dal Ministero anche grazie all’azione sinergica con ANDISU. La Commissione Europea ha valutato alcuni interventi e c’è in corso una rimodulazione del PNRR. Il Governo ha stanziato fondi ulteriori e aggiuntivi per finanziare bandi già espletati, al di là della decisione della Commissione Europea sul PNRR.

Già siamo in fase di lancio per il nuovo target dei 60mila posti per il giugno 2026: espletata la manifestazione d’interesse, pubblicato sul sito del Ministero l’elenco degli immobili idonei, sta per partire il nuovo bando, lavorando su una piattaforma innovativa che consentirà ai soggetti gestori di ricevere ulteriori fondi PNRR.

Come Ministero siamo riusciti ad acquisire 250 milioni annui per le risorse aggiuntive del PNRR. Auspichiamo di aumentare la dotazione finanziaria, ma è un problema generale di sistema. Lo sforzo del Ministero ha permesso e permetterà di soddisfare tutti gli idonei non beneficiari all’anno accademico 2022/2023 grazie anche ai residui PNRR non utilizzati. Dotazione aggiuntiva di 17 milioni di euro da ripartire fra le Regioni che hanno idonei non beneficiari e questo non è un risultato banale. Il contributo sulle locazioni è stato stabilito e sarà di 6 milioni per i prossimi anni e speriamo che venga rifinanziato.

Sull’Erasmus nazionale è in corso un intervento importante: il Governo sta stanziando le borse di studio e stiamo capendo quale sarà la dotazione finanziaria”.

Fra le tematiche affrontate anche: le collaborazioni con i soggetti privati che hanno beneficiato di finanziamenti sull’housing universitario per capire anche la varietà di proposte concretizzate, il contesto internazionale ed europeo del diritto allo studio e l’esito dei lavori realizzati a Urbino sul tema dell’accoglienza universitaria e sui diversi modelli gestionali.

Gestione residenze: il futuro suggerisce la forma indiretta?

Il direttore di ERDIS Marche, Giovanni Pozzari, ha sintetizzato quanto è stato discusso a Urbino nei due giorni che hanno preceduto il Consiglio Nazionale sul tema della residenzialità: “Il nostro scopo nel gestire gli alloggi è quello di garantirli a coloro che sono privi di mezzi, contribuire alla formazione della persona e dare una risposta agli utenti. Come? Una nuova risposta può essere nel dare mini alloggi e nuclei integrati piuttosto che un servizio alberghiero. La sensazione è che i ragazzi preferiscano la camera d’albergo per isolarsi, spesso gli spazi in comune sono poco frequentati. C’è una nuova via che è quella delle convenzioni per gestire le residenze: compriamo posti letto presso altri gestori e lasciamo a loro la gestione. Fra le innovazioni che stiamo portando avanti c’è la partnership fra pubblico e privato per migliorare la qualità dei servizi energetici nelle residenze. Fra le criticità c’è però la diminuzione del personale a disposizione per gestire le residenze direttamente e una delle soluzioni è sempre più quella degli appalti, chiedendo a terzi la gestione. Gli enti hanno bisogno, quindi, di essere potenziati per la gestione degli appalti. Fra gli spunti emersi in questi due giorni ci sono la maggiore gestione della sicurezza degli studenti, la gestione da remoto dei portierati e la valorizzazione della dimensione comunitaria sulle residenze”.

Giovani sempre più isolati: quali soluzioni?

Giovanni Pozzari ha, po,i parlato di una condizione psicologica vissuta da vari studenti, quella dell’isolamento: “Fra gli obiettivi c’è quello di perseguire il benessere dello studente come persona. Dobbiamo agire quindi contro l’isolamento fisico e psicologico dei giovani. Un esempio è quello di poter aprire i Campus anche agli studenti esterni, non solo ai beneficiari delle borse. Esperimento riuscito può essere il modello di ER.GO: oltre alla realizzazione di spazi in comune come sale studio e palestre, l’ente ha promosso i servizi di supporto psicologico e di orientamento in uscita, ma specialmente le attività ludiche ed artistiche attraverso anche la collaborazione degli studenti stessi”.

Gabriele Verza, direttore ESU Padova ha, invece, parlato dei posti letto finanziati ed erogati da dsu e Università, illustrando numeri e percentuali.

Sciretti: Italia in prima linea in Europa per il diritto allo studio

Alessandro Sciretti, vice-presidente Ecsta, ha parlato invece del diritto allo studio in Europa, confrontando il modello italiano con quello degli altri paesi: “Viviamo in un contesto europeo in cui l’Italia è un'eccellenza per l’erogazione del diritto allo studio e per la qualità dei servizi. I modelli più simili - e quindi confrontabili - per dimensione e struttura sono il francese e tedesco. Due sistemi con i quali siamo in grado di competere a testa alta. Inoltre, la tutela in Costituzione del diritto allo studio è un aspetto che ci viene invidiato dappertutto.

Sul servizio ristorazione, pur nelle diversità tra le nostre regioni, abbiamo costi e modelli simili agli altri paesi europei, con l’accesso convenzionato per reddito. In questo senso, la Francia ha fatto un grande passo avanti con il pasto nazionale ad un euro per ogni borsista. Decine di migliaia di posti letto in Francia e in Germania vengono realizzati con fondi governativi e ministeriali (e non con quelli europei) ma consideriamo che usualmente i costi di gestione vengono coperti dalle tariffe”.

Studenti: emergenza abitativa ancora reale in tutto il paese

E’ stata quindi la volta delle rappresentanze studentesche.

Alessia Conti, presidente CNSU, ha dichiarato: “Il Pnrr rappresenta un’occasione sprecata per il diritto allo studio. Le residenze private sono soluzioni tampone. L’emergenza abitativa c’è ed è reale. Le emergenze che voi del dsu dovete affrontare: abitativa, borse di studio e benessere psicologico. Un’altra tematica è quella dell’abbandono universitario e del problema correlato all’orientamento”.

 

Denise Duina, componente CNSI AFAM, ha parlato insieme a Samuel Menga del Tavolo di lavoro fra Accademie e Conservatori per il diritto allo studio, illustrando il mondo AFAM. “Necessaria la nostra rappresentanza in tutti i Tavoli per dialogare con voi sulle nostre esigenze. Possiamo raccontarvi il nostro mondo. Un rapporto ottimale per entrambi. La discussione sui LEP per noi diventa fondamentale. Ci troviamo di fronte a situazioni di studenti che fanno richieste differenti”.

Dsu Toscana, stop alla plastica nelle mense

Le misure a tutela dell’Ambiente adottate dall’Azienda

Dal giorno 1 novembre 2023 verranno eliminate tutte le bottigliette di plastica nelle mense e nei pasti d’asporto gestiti da DSU Toscana. E’ una delle tante misure green che l’Azienda per il Diritto allo Studio ha adottato per garantire un servizio più ecosostenibile così come anche richiesto dagli studenti. L’attenzione e il rispetto dell’ambiente è uno dei paradigmi irrinunciabili per il DSU Toscana, attento a rispettare il benessere e il futuro dei propri studenti a 360°.

Circa 30 mense gestite da DSU Toscana e distribuite fra le città universitarie contribuiscono al rispetto dell’ambiente con varie misure green alle quali si va ad aggiungere la distribuzione automatica delle bevande.

DSU Toscana, sempre attenta alle misure più ecosostenibili, presso le mense del territorio già da tempo non utilizza posate di plastica monouso bensì stoviglie lavabili e free-beverage con prodotti equosolidali. Vi è, poi, il recupero delle eccedenze alimentari destinato agli enti impegnati nel settore socio-assistenziale a vantaggio di persone che si trovano in situazione di disagio. Particolare attenzione è posta anche nei confronti del riciclo: la raccolta dei rifiuti avviene in modalità differenziata, insieme al recupero degli scarti di lavorazione da parte di associazioni che ospitano animali abbandonati.

La svolta green non si ferma solo alla scelta e gestione dei materiali, ma abbraccia la promozione di comportamenti virtuosi dentro e fuori le mense. Partendo dall’alimentazione, i menù proposti sono nutrizionalmente bilanciati e sostenibili con l’impiego di prodotti biologici, a marchio di qualità e filiera corta, per contribuire a diminuire anche l’inquinamento dovuto al trasporto.

Al di fuori delle sale ristorazioni non mancano gli accorgimenti green: la riduzione dei consumi elettrici con rilevatori di presenza nei locali, l’inserimento nelle procedure di individuazione dei punti ristoro dei criteri ambientali minimi “CAM”, volti ad individuare le misure, le soluzioni e le metodologie che incidono in modo benefico sulla salute e sull’ambiente.

Tra i prossimi obiettivi del DSU Toscana figurano i sistemi di capillarizzazione dei servizi, come ad esempio i food-locker in sedi ristorative distaccate all'interno dei poli didattici e un confronto con gli studenti per capire quali altri misure green e innovative adottare per migliorare i servizi del diritto allo studio.

Il rispetto dell’ambiente e della salute dei nostri utenti sono gli obiettivi primari che stiamo promuovendo come Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana - afferma il presidente del DSU Toscana, Marco Del Medico - orientando l'organizzazione dei nostri servizi in modo da ridurre l’impatto di tutta la filiera sull’ambiente tramite un approccio sistemico. Alcune azioni determinanti sono state l’introduzione di protocolli per l’acquisto degli alimenti basati non solo su parametri economici, l’attivazione nelle gare per forniture di criteri premiali per la raccolta differenziata, il riciclo e il riutilizzo, la progressiva riduzione di utilizzo di materiale monouso e una sensibile diminuzione del consumo dei prodotti in plastica seguendo le direttive regionali Toscana Carbon Neutral 2050. Abbiamo, inoltre, avviato la sperimentazione dell’innovativo sistema di "delivery" all’interno del Polo Universitario di Prato con un sistema di food locker, ovvero di "armadi" con scomparti refrigeranti, dove viene depositato il pasto che gli utenti interessati possono prenotare in anticipo e prelevare in autonomia. Questa modalità consente di eliminare code e assembramenti, offre maggiore flessibilità agli studenti e non richiede nuovi spazi o personale da impiegare, dimostrando ancora una volta di essere all’avanguardia nella ricerca di soluzioni che soddisfino le necessità degli studenti avvalendosi di moderne tecnologie”.

Salute mentale, Esu Venezia promuove laboratori per imparare a gestire l’ansia

Parallelamente agli Sportelli d’ascolto psicologico presso le Università prosegue l’attività del Centro Cuori

Il 10 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale e il benessere psicologico è una tematica che da sempre è a cuore anche di chi si occupa di diritto allo studio. Fra gli enti impegnati nel garantire ascolto, supporto, consigli e un benessere a 360° per gli studenti c’è anche l’ESU di Venezia che, in occasione dell’anniversario, ha organizzato un convegno, presso l’aula magna di Ca’ Dolfin, insieme al Centro di Salute Mentale ULSS 3 Serenissima e in collaborazione con gli Atenei veneziani

Presenti all’incontro i rappresentanti degli atenei veneziani e gli studenti, beneficiari dei servizi oggetto dell’incontro: Università Ca’Foscari, Università IUAV, Accademia di Belle Arti, Conservatorio di musica “B.Marcello”.

Oltre alle docenti delegate all’inclusione di ogni università, era presente il prorettore Elti Cattaruzza di Ca’ Foscari, che ha ospitato gli altri referenti nella sede di palazzo Dolfin.

In sala anche i referenti dei servizi psichiatrici e per le dipendenze dell’ASL veneziana, gli psicologi e le psicologhe dei servizi di ascolto e dei servizi di orientamento e inclusione.

ESU Venezia ha presentato, insieme alla comunità studentesca, il lavoro congiunto di scambio di prassi e di prospettive iniziato a maggio scorso.

Ogni Servizio ha, inoltre, presentato le proprie attività laboratoriali e le proposte per la giornata della salute mentale che prevedevano un calendario di incontri ed esercitazioni sul tema dell’ansia e, in generale, sul benessere psicofisico che si sono tenuti nel mese di ottobre e proseguiranno nel mese di novembre nelle sedi delle varie Università.

Il Centro di Orientamento e Consulenza psicologica dell’ESU di Venezia ha proposto, in particolare, un “laboratorio sulla gestione dell’ansia da esame”, un Mindfulness lab e l’avvio di un gruppo di ascolto, “Capirsi in gruppo”, condotto da uno psicologo. Gli incontri si tengono e si terranno su base quindicinale, nella sede di Venezia e di Mestre, ogni lunedì sera.

La responsabile del Centro, Anna Tortorella, ha presentato una “Lettera aperta ai docenti” sul significato del termine ‘salute/non salute mentale’ da applicare e approfondire per chi studia all’Università. L’invito parte da una domanda: “Come possiamo creare un ambiente di apprendimento allargato, in cui gli studenti e le studentesse vivono con piacere e impegno (senza soccombere allo stress) l’esperienza universitaria?”. La lettera contiene un vademecum per gli insegnanti utile a riconoscere quei segnali che possono indicare, tempestivamente, che lo studente sta vivendo una difficoltà (d’apprendimento o psicologica), come intervenire per evitarli e quali sono le modalità d’approccio più valide per dare un supporto concreto, in aula e al di fuori di essa.

L’età del giovane che frequenta l’Università rappresenta un periodo in cui possono emergere i disturbi mentale – e allora ne vanno colti i segnali – ma rappresenta anche una fase della vita fertile e preziosa per poter intervenire efficacemente.

I rappresentanti degli studenti hanno partecipato anche alle fasi di programmazione: a parlare sono state le due rappresentanti di IUAV, Angelica Morresi – che siede anche nel CdA ESU e del Conservatorio - e Lisa Zoccoletto. Le due studentesse hanno discusso sulle condizioni in cui, spesso, si trovano molti giovani nell’affrontare gli esami, il percorso di studi e il futuro (incerto) sul lavoro: a volte non mancano sensazioni di delusione e di insoddisfazione. Nelle casistiche più gravi alcune studentesse o studenti, come la cronaca spesso racconta, possono arrivare ad atti di autolesionismo o al suicidio.

Per questo, oltre alla promozione ed erogazione di sportelli d’ascolto e inclusione presenti in ogni sede (Università, Accademia e Conservatorio), Esu Venezia ha attivato, già da molti anni, il Centro di Orientamento e Consulenza psicologica “Cuori”.

Nato come Servizio di orientamento per la scelta scolastica e professionale post-diploma, come da Legge regionale 8/98, negli anni si sono aggiunti diversi servizi, tra cui quello di consulenza psicologica. Attualmente lavorano al centro due psicologhe-psicoterapeute a tempo pieno, con il supporto di una collega con incarico professionale per 10 ore alla settimana e con l’aiuto anche di giovani colleghi specializzandi in psicoterapia.

Il Centro Cuori offre counselling individuale e in gruppo, psicoterapie brevi, colloqui e laboratori. Il Centro si trova nel centro storico di Venezia, in prossimità della chiesa dei Frari, ad appena dieci minuti dalla stazione ferroviaria e dalle sedi universitarie.

Un centro di ascolto e di guida psicologica che è stato ancora più prezioso durante e nel post-pandemia, dove a causa dell’isolamento, della paura del contagio e con l’accrescere delle incertezze sul futuro le richieste d’aiuto sono aumentate. Nel 2022 le consulenze individuali registrate presso il Centro sono state 1154, raggiungendo ben 524 studenti che si sono recati presso la struttura. All’edizione del laboratorio “Ansia e vita universitaria: capire e gestire la tensione” organizzato a maggio e a ottobre 2022 sono stati circa 100 studenti a registrarsi. Il 38,7% delle persone aveva un problema di ansia o di gestione dello stress, seguito da un 21% che presentava difficoltà di tipo relazionale.

I percorsi di promozione del benessere psicologico non sono però limitati solo alle attività del centro, ma l’obiettivo di Esu Venezia è quello di avviare un percorso anche nelle residenze, quali luoghi di apprendimento alle relazioni. L’obiettivo è evitare l’isolamento e promuovere occasioni di confronto e socializzazione fra gli studenti fuori sede che, secondo la relazione effettuata dalle psicologhe del Centro, nell’ultimo anno rappresentano il 71% di coloro che hanno usufruito di un percorso di counselling.

Presso gli alloggi verrà condotta anche una ricerca scientifica sui fattori di benessere e di malessere dei residenti, una relazione che si concluderà a fine 2024 e offrirà un ulteriore supporto per approfondire le esigenze dei beneficiari del diritto allo studio.

Sull’attenzione posta sulla salute mentale da ESU Venezia ha parlato anche il presidente, Piergiovanni Sorato, che ha lanciato un invito ai ragazzi all’ascolto: “L’obiettivo prioritario di ESU è quello di offrire agli studenti universitari tutti i mezzi per affrontare al meglio la carriera universitaria ed è indiscutibile, ormai, che ci siano molte difficoltà per gli studenti, soprattutto dopo il periodo appena terminato della pandemia, che non ha assolutamente aiutato i giovani a trovare risoluzione a numerosi problemi, anche di natura psicologica.
Durante questa giornata si è parlato e discusso di molti temi, traendo tanti spunti su possibili attività e azioni future, tutte seguite dal consiglio più spassionato che si possa dare: non abbiate paura di parlare, nessuno vi giudica, ma parlatene perché è fondamentale.
Il mio augurio è che questa sia la prima di molte altre iniziative di condivisione assieme a tutte le istituzioni, atenei ed aziende sanitarie che gravitano attorno al mondo dell’Università, perché migliore sarà il percorso accademico degli studenti migliore sarà anche il loro e nostro futuro”.