- 1) Diritto allo studio sempre più inclusivo: all’Università della Calabria il workshop sulle carriere alias
- 2) Giornate Nazionali del Diritto allo Studio Universitario 2024
- 3) Green Food Week: la ristorazione universitaria ecosostenibile sostenuta da ANDISU
- 4) Just The Woman I am, la corsa che unisce l’Italia per dire no al cancro
ANDISU si conferma un’associazione attenta a garantire l’inclusività e benessere di tutti gli studenti universitari attraverso la promozione attiva degli strumenti di diritto allo studio. Per questo, il mondo del dsu, ha già introdotto come strumento non discriminatorio l’identità Alias.
Venerdì 23 febbraio 2024, ANDISU ha organizzato un workshop, aperto a tutti gli enti dsu regionali, dedicato proprio al tema della carriera alias per un percorso di avvicinamento concreto ed efficiente. L’incontro, organizzato insieme all’Università della Calabria, si è tenuto dalle ore 9:30 alle ore 13:00 presso la Sala University Club in via Pietro Bucci a Rende, in provincia di Cosenza. A moderare i lavori è stato il professor Gianpaolo Iazzolino, componente del Comitato Esecutivo di ANDISU e Delegato del Rettore al Diritto allo Studio all’Unical.
La carriera alias, già presente in molte scuole e università italiane, è uno strumento pensato in particolare per le persone che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita e che, con l’attivazione di questo servizio, hanno la possibilità di utilizzare nei luoghi di istruzione la propria identità di genere che appunto non corrisponde a quella biologica. Un modo per non far sentire eventuali discriminazioni nel corso della carriera universitaria, ma far vivere l’Università come un luogo inclusivo dove poter essere sè stessi, senza pregiudizi o limitazioni, evitando così rinunce agli studi.
Per l’attivazione di carriera alias si intende la procedura amministrativa che prevede la possibilità di modificare in registri e atti interni (compresi quelli relativi alle residenze, alle mense e ai servizi ai quali si accede) il nome anagrafico del ragazzo o della ragazza con quello scelto da loro stessi, nel caso siano persone che abbiano avviato un percorso di transizione. Sul tema il mondo del diritto allo studio ha deciso quindi di confrontarsi, analizzando sfide e opportunità presenti.
Fra gli interventi del workshop quello del professor Vincenzo Bochicchio dell’Università della Calabria, psicologo clinico, che ha presentato l’evoluzione del dispositivo della carriera alias (nato con il nome di “doppio libretto”): “Il dispositivo della carriera alias si colloca nell’ambito della tutela dei diritti fondamentali e incontra il bisogno di garantire l’identità di genere. Molti studenti trans in passato hanno rinunciato ai percorsi universitari, per questo nei primi anni 2000, si è deciso di adottare dei dispositivi inclusivi. I primi ad adottarli fu l’Università di Torino con l’inserimento del doppio libretto (in uno dei due si poteva esprimere l’identità di genere). Alcuni Atenei iniziarono a inserire questi dispositivi senza farne però un atto amministrativo data la procedura delicata. Oggi abbiamo il dispositivo della carriera alias che permette di presentare la persona alias nei contesti universitari con una nuova identità che è espressione della propria identità di genere. Si tratta di un Patto interno transitorio, che ha valore quindi solo all’interno e non all’esterno. La carriera alias comportava, per il riconoscimento, alcune limitazioni che abbiamo cercato di superare: la medicalizzazione (lo studente deve presentare un certificato medico che attesti che stia facendo una terapia di
transizione o chirurgica) e la localizzazione (la carriera alias ha valore solo nelle strette mura dell’Ateneo che lo concede e non al di fuori). Abbiamo lavorato a delle linee guida per omogeneizzare la carriera alias negli Atenei, fra queste: quella di dotarsi di un dirigente amministrativo e accademico sul tema, proporre un colloquio conoscitivo con la persona che richiede la carriera alias e estendere la carriera alias anche al personale accademico. Ancora si fatica a portare avanti un progetto alias, ma stiamo lavorando anche a un regolamento europeo conforme”.
Fra gli enti dsu ad attivare per primi la carriera alias c’è stata, già da qualche mese, Ersu Cagliari. Nel corso della mattinata, a raccontare la propria esperienza Raffaele Sundas, direttore generale di Ersu Cagliari, che si è concentrato anche sulla codifica operativa attuata dall’ente in questi mesi: “La soluzione che abbiamo individuato è nata all’inizio del 2023 su istanza dell’associazione LGBTQ+ di Unica. Abbiamo raccolto questa sfida e a luglio del 2023 abbiamo approvato il regolamento che ha costituito un diritto formale nei confronti degli studenti e in questi giorni lo stiamo testando dal punto di vista esecutivo. Abbiamo dato un taglio rivolto alla massima estensione per la percezione dell’autodeterminazione. Nel regolamento, che definisce un diritto puntuale, è consentito a chiunque, senza dover dimostrare le caratteristiche, di attivare l’identità alias. Il Parlamento europeo ha espresso positività nell’accogliere senza la minima verifica di qualsiasi requisito la richiesta di adottare l’identità alias. Abbiamo anche introdotto la possibilità di individuare la casistica che rientra fra i generi non binari. Anche nelle residenze, lo studente con carriera alias può occupare una stanza con posto singolo o in doppia, rispettando il principio dell’autodeterminazione. Abbiamo introdotto, oltre alla figura del referente amministrativo e accademico, anche quella del Garante che è una figura estranea all’operatività che può svolgere l’attività di controllo e può recepire le istanze e lamentele delle nostre attività separatamente da chi eroga questo servizio. Abbiamo svolto un intervento sulle nostre procedure informatiche differenziando il front office dal back office: il primo è capace di rilevare l’identità desiderata dallo studente senza che gli operatori percepiscano minimamente se la persona sia dotata di carriera alias. Quello che viviamo è momento importante perchè questi strumenti iniziano a diffondersi negli enti al di fuori dell’Università”.
A prendere la parola anche Patrizia Mondin, direttrice generale di ER.-GO Emilia Romagna, che in collegamento video ha posto l’attenzione sul diritto alla scelta della propria identità, partendo dal filmato dove una giovane studentessa trans racconta la sua esperienza e difficoltà intervistata dall’attrice e presentatrice Geppi Cucciari: “Il diritto allo studio è la sintesi di tanti altri diritti che vanno preservati. La scelta della propria identità è un diritto fondamentale. Il modello di ERGO è un modello diverso perchè abbiamo una stretta relazione con gli Atenei e quindi noi acquisiamo l’identità che viene scelta all’interno dell’Ateneo. L’Università di Bologna permette allo studente che vuole l’identità alias di utilizzarla anche ai fini del diritto allo studio e quindi anche in relazione con ER.-GO. Da noi non viene richiesta nessuna certificazione medica per attestare l’identità. Stanno crescendo le identità non binarie. ER.-GO ha introdotto un regolamento in cui disciplina le modalità di gestione delle carriere alias. Prevediamo una presa in carico personalizzata da parte del personale di ER.-GO per rilevare i bisogni specifici di quella persona che chiede l’identità alias”.
Al termine degli interventi si è tenuta una Tavola rotonda per mettere a confronto le esperienze già attuate e quelle in via di sviluppo tramite regolamentazione ad hoc. In questa fase la Michela Muroni di Ersu Cagliari ha spiegato la procedura per richiedere la carriera alias, mostrando il modulo presente sul sito che viene ricevuto da lei e dal Garante del servizio. Si sono susseguite poi domande e riflessioni per permettere agli enti del dsu di confrontarsi sulla tematica e su come applicare il regolamento. Fra le soluzioni avanzate anche quella di una delibera interna agli enti del dsu che stabilisce che quando le Università
adottano le carriere alias queste vengano adottate in automatico anche dall’ ente regionale del diritto allo studio corrispondente.
A concludere il presidente ANDISU, Alessandro Ciro Sciretti: “Felice dell’occasione creatasi questa mattina. Molti dei relatori sono componenti del Comitato Esecutivo e rappresentano la Governance dell’associazione. Ringrazio per l’accoglienza l’Università della Calabria. Non sono un grande amante dell’attribuire il diritto allo studio solo agli Atenei, ma Unicall è un'eccezione positiva. Oggi giorno ci occupiamo di diritto allo studio e i principali interlocutori sono gli studenti. Non possiamo approcciarci da burocrati perchè ci rapportiamo con le persone che stanno costruendo il loro futuro ed è importante tenere conto dei loro aspetti umani e identitari. Lavoriamo da qualche anno come Associazione Nazionale molto sul tema dell’orientamento con le Giornate Nazionali che promuoviamo. Una delle nostre missioni è anche quella di far conoscere le opportunità del diritto allo studio. Se un diritto esiste, ma non si conosce, si rischia di svalutare il diritto stesso che, ricordiamo, essere anche una norma costituzionale. Noi facciamo orientamento e investiamo risorse per diffondere il diritto allo studio. Non possiamo quindi far perdere questa opportunità a chi non si riconosce nella propria identità e dobbiamo quindi fare il più possibile per accogliere tutte le studentesse e tutti gli studenti. Il confronto di questa mattina ci porta a una maggiore inclusione, ma anche una maggiore innovazione. Molti considerano questo tema delicato e lo è dal punto di vista umano, ma credo che non ci siano argomenti tabù. Noi lo abbiamo affrontato da un punto di vista operativo, ma ogni volta che ci occupiamo di diritto allo studio noi facciamo anche politica in quanto definiamo le politiche di sviluppo. Noi ci rivolgiamo ai capaci e meritevoli e il tema di questa mattina interessa dal momento che vogliamo rendere il sistema il più inclusivo possibile togliendo ogni tipo di ostacolo che si può incontrare”.
Al termine dei lavori, i rappresentanti del mondo del dsu presenti, insieme al presidente Sciretti, hanno avuto la possibilità di visitare le strutture di UNICAL.
Nella due giorni calabrese il presidente Alessandro Ciro Sciretti ha visitato anche l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università degli Studi “Magna Graecia”, a Catanzaro, dove è stato intervistato da UMG Web Radio.
ANDISU prosegue il cammino volto a garantire il massimo benessere e massima privacy e a tutelare sempre di più la dignità degli studenti universitari, proponendo servizi sempre più attenti al rispetto dei diritti individuali nell’ambito delle pari d’opportunità e nel contrasto a ogni forma di discriminazione.
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Tornano le Giornate Nazionali del Diritto allo Studio Universitario organizzate da ANDISU, l’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio universitario.
L’appuntamento per l’edizione 2024 è fissato a Padova dal 15 al 17 aprile.
Tre giorni dedicati interamente al mondo degli studenti, una full immersion sui servizi e le opportunità offerte da ANDISU attraverso gli organismi operanti su tutto il territorio nazionale, per sottolineare l’importanza e l’efficacia del diritto allo studio, elencando gli strumenti già presenti e attivati e riflettendo sulle sfide da implementare, con una costante necessità di mirare all’innovazione.
Tutti gli enti dsu presenti su tutto il territorio nazionale rispondendo all’iniziativa ANDISU potranno organizzare, a loro volta, nel corso delle tre giornate di aprile, eventi sul tema, workshop e incontri per presentare agli studenti delle scuole medie superiori che si accingono a conseguire il diploma di maturità i servizi offerti alla comunità universitaria promuovendo un orientamento consapevole delle opportunità per il diritto allo studio.
Incontri e lezioni di orientamento, quindi, su borse di studio, posti letto presenti nelle residenze e sulle mense universitarie, oltre a un approfondimento sugli strumenti volti a sostenere il benessere anche psicofisico degli studenti.
Le Giornate Nazionali del Diritto allo Studio Universitario rappresentano l’occasione per approfondire e diffondere, a una platea sempre più ampia non solo di beneficiari ma anche di eventuali stakeholder, le opportunità e le sfide alle quali il mondo del dsu è chiamato a rispondere quotidianamente. L’occasione per mettere in rete e lavorare in sinergia con le varie realtà diversificate del territorio, mettendo al centro gli studenti e i loro bisogni.
ANDISU e gli organismi del diritto allo studio universitario hanno aderito, anche quest’anno, alla Green Food Week, una settimana dedicata alla promozione e diffusione di scelte alimentari più rispettose dell’ambiente.
L’iniziativa, promossa da Foodinsider, punta a valorizzare i prodotti alimentari a chilometro zero e biologici e a diffonderli nelle mense scolastiche, universitarie e aziendali per diminuire l’impatto ambientale a partire da piccoli gesti di routine quotidiana. ANDISU, in linea con la promozione e diffusione di attività in grado di garantire il benessere fra gli studenti, ha lanciato l’appello ad aderire all’iniziativa tramite azioni sostenibili: gli enti regionali del diritto allo studio hanno risposto con una serie di iniziative che sono state molto gradite dalla popolazione studentesca.
Dsu Toscana, che possiede le prime tre mense del ranking della ristorazione universitaria sostenibile - secondo il rapporto della campagna “Mense per il Clima”, pubblicato recentemente dall'associazione Essere Animali/MenoPerPiù - ha partecipato, anche quest’anno, alla Green Food Week.
Adisurc Campania ha proposto nelle giornate del 6 e 8 febbraio, presso le mense di Fisciano e Baronissi, piatti in tema green food e di produzione locale.
Non solo menù vegetali, ma anche scelte ecosostenibili. Come nel caso di Aliseo Liguria che, lunedì 5 febbraio, ha aderito anche alla Giornata nazionale della prevenzione contro lo spreco alimentare: attraverso una campagna social sono stati invitati gli studenti a portare con sé un contenitore dove mettere il cibo avanzato per consumarlo a casa, evitando così di buttarlo via.
Menù green e biologici anche nelle mense universitarie gestite da Aliseo Liguria, in tutto il territorio regionale, nelle giornate dell’8 e del 9 febbraio. Ad aderire anche Ersu Palermo, dove l’iniziativa è stata patrocinata anche dal Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche dell’Università degli Studi di Palermo e dall’Istituto tecnico di alta Specializzazione “ITS Sicani” di Bivona (AG) specializzato nel settore agroalimentare. Nei giorni 7 e 8 febbraio, presso le mense universitarie Santi Romano, San Saverio e Ospedale Civico, il Take away, il social food e tutti i punti di distribuzione pasti di Palermo, il menù a pranzo è stato esclusivamente a base di ricette improntate al biologico e all’agricoltura di prossimità con menu appositamente studiati dai dietisti.
La GFW è stata presente anche nelle mense della facoltà di Medicina di Perugia dove Adisu Umbria ha promosso il menù “amici del pianeta”, oltre ad aver richiesto la collaborazione di Radiophonica per interviste e diffusione dell’iniziativa. Fra le Università in prima linea anche il Politecnico di Milano che ha proposto il suo menù green per tre giorni della settimana.
A promuovere una settimana di ristorazione più sostenibile anche Edisu Piemonte, in particolare giovedì 8 febbraio il momento clou dell’evento: la giornata meatless. Lo stesso giorno è stato selezionato anche da Esu Verona che ha proposto, presso la mensa universitaria, un menù totalmente green. In Veneto anche Esu Venezia ha partecipato: nei menù proposti al Ristorante Universitario è stato privilegiato il consumo di prodotti locali, biologici e alimenti a basso impatto ambientale con piatti a base di legumi e miglio a cui le Nazioni Unite ha dedicato l’anno 2023.
Alla giornata meatless ha risposto pure ER.GO Emilia Romagna: le mense di Cesena, Forlì, Modena, Parma e due mense di Bologna (Irnerio e La Veneta) non hanno servito carne. Così come Erdis Marche che oltre a proporre un menù totalmente vegetariano anche il 9 febbraio ha proposto un piatto dedicato all’evento.
Giornata vegana adottata anche nelle mense RistorESU Nord Piovego e RistorESU Agripolis gestite da Esu Padova che ha promosso alternative vegetariane per tutta la settimana. Alternative green anche nelle mense gestite dall’Opera Universitaria di Trento.
Largo spazio quindi a menù vegetali e all’esaltazione di prodotti locali anche in Sardegna dove ad aderire è stata anche Ersu Cagliari: le mense di via Trentino e Piazza Michelangelo nella giornata del 8 febbraio hanno servito pasti privi di carne e pesce.
Al sud, invece, spazio alle iniziative promosse dalla Fondazione Università Magna Grecia che nelle giornate del 7-8 e 9 febbraio ha proposto piatti a basso impatto ambientale. Sempre in Calabria anche UNICAL negli stessi giorni ha proposto nelle mense universitarie menù vegetariani.
La Green Food Week anche quest’anno è stata un successo: più di 200 Comuni e 60 Università coinvolte. Il segnale lanciato è che l’attenzione nei confronti del rispetto dell’ambiente è sempre più presente e crescente. Il mondo del diritto allo studio abbraccia la causa a partire anche dai piccoli gesti quotidiani più sostenibili promossi all’interno delle mense e delle residenze gestite su tutto il territorio nazionale.
Al nastro di partenza l’undicesima edizione di Just The Woman I Am, la corsa-camminata non competitiva di 5 km, che si terrà fisicamente a Torino domenica 3 marzo. L’evento - organizzato dal CUS Torino e in collaborazione con Università degli Studi e il Politecnico di Torino - vedrà la partecipazione di molti rappresentanti del mondo del diritto allo studio. Andisu, per il terzo anno consecutivo, aderisce e promuove a sua volta l’iniziativa – anche con percorsi a distanza sul territorio nazionale - con l’obiettivo di raccogliere fondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro.
Partecipano studenti universitari singolarmente o registrati a gruppi.
Fra gli enti che sostengono e parteciperanno innanzitutto Edisu Piemonte: il punto di ritrovo per gli studenti dell’ente che prendono parte alla corsa di domenica è presso la residenza Verdi (Via Verdi 15, alle ore 14.30). L’ente ha deciso di agevolare nell’iscrizione: gli studenti hanno versato un contributo di soli 5 euro rispetto a quello di 20 euro previsto. Presente anche il DSU Toscana: 12 dipendenti e ben 62 iscritti prendono parte alla corsa per la ricerca. Con una rappresentanza di più di 50 studenti anche gli studenti di Ersu Palermo che nel pomeriggio di giorno 1 marzo fanno il percorso di 5 km all’interno dell’Ateneo di viale Delle Scienze.
Oltre alla corsa di domenica (con partenza da piazza Vittorio Veneto e arrivo in piazza San Carlo a Torino), l’evento ha previsto tre giorni dedicati alla sensibilizzazione sulla prevenzione: dal 1 marzo al 3 marzo, il Villaggio della Prevenzione e del Benessere, situato in piazza San Carlo a Torino, con visite di prevenzione gratuite, consulti, convegni e webinar divulgativi. Uno spazio fisico e digitale di promozione gratuita per le associazioni no profit, un’occasione di incontro, di dialogo e di festa tra il mondo accademico, l’eccellenza sanitaria italiana, i cittadini e le scuole.
Just The Woman I Am è, quindi, un evento che – unendo anche l’Italia degli studenti universitari - sottolinea l’importanza dello sport e del movimento fisico come “farmaco d’eccellenza” per guarire e, soprattutto, prevenire le malattie e i disturbi. La corsa rappresenta, inoltre, oltre a un momento di sensibilizzazione e di contrasto allo sviluppo di eventuali malattie oncologiche, anche l’occasione per socializzare e mettere in rete persone, associazioni e comitati.
I fondi raccolti sono destinati alla ricerca, alla prevenzione e al gender equality: tutte tematiche che stanno a cuore al mondo del diritto allo studio universitario.